La lucha contra la mafia en Italia: razones aparentes y reales de la prisión “dura” y la cadena perpetua sin revisión

Mario Caterini; Morena Gallo

doi:10.24215/25916386e221

Autores/as

Mario Caterini Universidad de Calabria, Italia
Morena Gallo Universidad de Calabria, Italia https://orcid.org/0009-0008-7431-6872

DOI:

https://doi.org/10.24215/25916386e221

Palabras clave:

cadena perpetua, prisión dura, peligrosidad social, reeducación

Resumen

Este estudio aborda dos cuestiones debatidas en la doctrina y jurisprudencia penal en Italia: la cadena perpetua sin revisión y el régimen penitenciario especial. Ambas instituciones están unidas por el hecho de que en la mayoría de los casos se aplican a condenados por delitos de delincuencia organizada, en particular mafiosos. Esta investigación su génesis histórica, su regulación, sus fines aparentes y los que en la práctica han asumido estas instituciones, escudriñando también la jurisprudencia del Tribunal Constitucional italiano y del Tribunal Europeo de Derechos Humanos. Las conclusiones ponen de relieve que el verdadero objetivo de la cadena perpetua y de la prisión “dura” en Italia probablemente no solo sea impedir que el delincuente reanude o continúe sus relaciones con organizaciones criminales, sino también intentar obligar al recluso a cooperar con la justicia, lo cual plantea problemas de compatibilidad con muchos principios de la Constitución italiana y del Convenio Europeo de Derechos Humanos.

Biografía del autor/a

Mario Caterini, Universidad de Calabria, Italia

Catedrático de Derecho Penal, Universidad de Calabria. Director del Instituto de Estudios Penales “Alimena” (ISPA), Centro de Investigación Interdepartamental, Universidad de Calabria.
Morena Gallo, Universidad de Calabria, Italia

Investigadora junior en el Instituto de Estudios Penales “Alimena”, Centro de Investigación Interdepartamental de la Universidad de Calabria, Italia.

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